Dopo la visita all'appartamento disegnato da Ettore Sottsass per Arnaldo Pomodoro e a Casa Mescoli-Goich di Cesare Leonardi, sabato 5 giugno il tour di Forgotten Architecture fa tappa a Torino per entrare nello studio di Ezio Gribaudo, progettato nel 1974 da Andrea Bruno.
Nato a Torino nel 1929, Gribaudo si è formato presso l’Accademia di Brera per poi proseguire i suoi studi alla Facoltà di architettura del Politecnico di Torino, dove incontra Andrea Bruno, colui che si occuperà, anni dopo, della progettazione del suo studio. Durante la sua carriera professionale, che lo vede ricoprire il ruolo di artista quanto di editore e di promotore culturale, ha avuto modo di collaborare con le più importanti figure dell’arte moderna e contemporanea come Chagall, de Chirico, Fontana, Peggy Guggenheim, Miró, Moore. Come editore ha potuto sviluppare idee editoriali di grande impatto che hanno influenzato il suo stesso lavoro artistico, forgiatosi in parte in tipografia. Negli anni poi, si è anche occupato della promozione di eventi culturali, come la mostra a Torino della Peggy Guggenheim Collection nel 1976 alla Galleria Civica d’Arte Moderna e la mostra-spettacolo Coucou Bazar nel 1978 per Jean Dubuffet alla Promotrice delle Belle Arti, organizzata per la FIAT. Inoltre, Gribaudo è un collezionista di classici di arte moderna e le opere da lui acquisite includono opere di Calder, Carrà, Chemiakin, de Chirico, Dubuffet, Ernst, Fontana, Matta, Moore e Tàpies.
Lo studio di Andrea Gribaudo a Torino progettato da Andrea Bruno
Lo studio di Andrea Gribaudo a Torino progettato da Andrea Bruno
A oggi si dedica completamente alla sua produzione artistica, passando dalla grafica, alla pittura e alla scultura. Gribaudo fa ricorso a ogni sorta di media e tecnica, dagli strumenti tradizionali della pittura fino ai “tools” della moderna industria tipografica; ha elaborato queste tappe figurative come elementi che nel loro insieme costituiscono una vera e propria resa figurativa del mondo e allo stesso tempo di una visione intesa come mimesi del reale, dove ogni aspetto investigato dall’artista viene filtrato dall’opera stessa attraverso una precisa scelta estetica e un attento processo conoscitivo che comprende testi letterari e giornalistici trattati come opere d’arte.
Lo studio di Andrea Gribaudo a Torino progettato da Andrea Bruno
LO STUDIO PROGETTATO DA ANDREA BRUNO
Ezio Gribaudo e Andrea Bruno si conoscono durante gli anni di studi presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino. Studi che Gribaudo non porterà mai a conclusione mentre Bruno si afferma come architetto sopratutto nel torinese, dove realizza uno dei più eleganti e delicati interventi sull’esistente che abbiamo in Italia, ovvero il Castello di Rivoli.
Nei primi anni Settanta l’artista acquista un terreno sulle colline torinesi, dietro la Gran Madre, poco distante dalla sua abitazione, e chiede a Bruno di progettare lì il suo studio.
Lo studio di Andrea Gribaudo a Torino progettato da Andrea Bruno
Bruno progetta per l’artista un edificio in cemento armato a vista, la cui superficie è disegnata secondo una geometria lineare, composto da cubi aggettanti che sporgono verso l’esterno, con ampie finestre e tagli di luce nel cemento. L’ elemento caratterizzante degli interni è la scala-libreria che si fa protagonista del progetto, una sorta di scultura che riprende anche le forme delle opere di Gribaudo. I due spazi principali della casa sono il salotto, dove Gribaudo riceve chi visita lo studio, e la stanza dove lavora, progetta e disegna, illuminata da un lucernario dalla forma semisferica. Ad aprire le porte dello studio sarà proprio la figlia Paola Gribaudo, storica dell’arte e prima donna ad essere nominata Presidente dell'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, che dal padre ha ereditato la passione per l’editoria.
Lo studio di Andrea Gribaudo a Torino progettato da Andrea Bruno
Lo studio di Andrea Gribaudo a Torino progettato da Andrea Bruno
Bianca Felicori
Bianca Felicori è architetto e ricercatrice presso la UCLouvain. A oggi porta avanti la sua ricerca di dottorato, finanziata dalla F.R.S.-FNRS di Bruxelles, sulla confluenza tra le ricerche artistiche e architettoniche nate in Europa e in America tra gli anni Sessanta e Settanta. Nata a Bologna, vive tra Bruxelles e Milano, dove ha conseguito la laurea in Architettura e Disegno Urbano presso il Politecnico di Milano con una tesi in storia dell’architettura. Dal 2019 porta avanti il suo progetto Forgotten Architecture, una piattaforma dove riscoprire architetture moderne dimenticate e meno conosciute in giro per il mondo. Il grande archivio formatosi negli anni di architetture dimenticate è diventato anche la principale risorsa dei suoi progetti indipendenti e delle sue collaborazioni con brand e istituzioni in qualità di moderatrice, curatrice e autrice.
biancafelicori@hotmail.it